martedì 8 maggio 2012

Nil28 al Fuorisalone2012- Le installazioni degli studenti di Costruire Naturale

di Giancarlo Zambù

Nella giornata del Fuorisalone di NIL28, le installazioni degli studenti del corso Costruire Naturale si sono rivelate protagoniste dell'evento attirrando su di se l'interesse degli abitanti del quartiere, di tutte le fasce di età. C'erano i bambini che si divertivano a colorare, con i gessetti, le scatole di cartone dell'installazione "Crea IL Tuo Quartiere"; c'erano diverse persone che si fermavano a chiedere informazioni sulla "Parete Naturale", circa i campioni di terreno catalogati per zona e livelli di acidità,  la selezione di piante in vaso e le "fotocopie" di fogliame di essenze prelevati in diversi luoghi del NIL28; c'erano persone che si divertivano a gridare a squarciagola all'interno del cubo dell'installazione "StressArt" e poi correvano all'esterno per rivedere il proprio urlo digitalizzato su di un monitor di un pc; c'erano persone, soprattutto bambini, che si mettevano in coda per dare luce alle piante in vaso messe sotto ad alcune lampade a LED colorate e per ricaricare il proprio smartphone pedalando in sella alle biciclette dell'Installazione "Human Electric Power" e, infine, c'erano persone coinvolte in discussioni di ogni genere all'angolo del rinfresco "Hai Sete? Parliamone" dove ogni drink o bibita veniva pagata in minuti di conversazione anche tra persone che non si erano mai viste prima.

I bimbi mentre creano il loro quartiere colorando





























Qui sopra un'immagine dell'installazione "Crea IL Tuo Quartiere" all'arrivo dei bambini nel primo pomeriggio. I bambini protagonisti hanno attirato la curiosità di molte persone creando intorno a loro una piccola folla di curiosi divertiti.

I bimbi nella fase "destroy"
L'installazione "Crea IL Tuo Quartiere" nella fase di distruzione alla fine della giornata. In un atto liberatorio e divertito i bambini si sono lanciati contro l'installazione demolendola.

la "parete naturale"
L'installazione "Parete Naturale" all'inizio del pomeriggio con i primi visitatori incuriositi dall'esposizione.

"stressArt" in fase di realizzazione
Il cubo "StressArt" in fase di montaggio.  Questo era l'oggetto più "architettonico" tra quelli realizzati e ha destato notevole interesse tra le persone.

Human Electric Power
Le bici dello "Human Electric Power" in funzione e il suo risultato. Le bici durante tutta la giornata non hanno mai smesso di produrre energia.

Una conversazione al "hai sete? parliamone"
Qui sopra un'immagine di una delle tante conversazione nate spontaneamente ma sponsorizzate dalla possibilità di pagare il bere con una chiaccherata tra amici.

giovedì 3 maggio 2012

Perché gli orti periurbani?

di Antonio Ferrante

Nel periodo bellico e post-bellico, negli anni ‘40-’50, gli orti si erano sviluppati tra le ferrovie, nelle piazze, tra i condomini, un po’ ovunque in città, pur di produrre ortaggi per soddisfare le esigenze della popolazione. Negli anni successivi, con la ripresa economica e l’espansione edilizia soprattutto nelle grandi città ha portato alla localizzazione degli orti in periferia. Gli orti da urbani sono diventati periurbani. Molti si sono sviluppati anche per soddisfare le esigenze delle popolazioni rurali che si sono trasferite dalle aree agricole nelle città (Zasada, 2011, doi). Nel nostro paese, ad esempio, negli anni ’70 a Torino sono stati creati circa 200 ha di orti periurbani per consentire agli operai immigrati una continuità ideale con le loro radici contadine. Ma gli attuali fruitori degli orti urbani sono spesso pensionati e impiegati, che investono il loro tempo libero nella produzione di ortaggi per l’autoconsumo. Purtroppo, molti di questi orticoltori per “hobby” non hanno conoscenze pratiche di coltivazione e alcuni anche se hanno origini contadine con il tempo hanno perso le poche basi agronomiche. Pertanto i concedenti (privati, comuni, associazioni, cooperative ecc.) degli orti dovrebbero mettere a disposizione un tecnico che possa fornire un minimo d’indicazioni pratiche per una corretta coltivazione e una produzione di qualità a basso impatto ambientale.